Il 95% dei giocatori perde sistematicamente denaro nel gioco d’azzardo. Malgrado questo dato inconfutabile il numero delle persone affette da ludopatia è sempre più folto.

Cosa spinge un individuo a scommettere i propri soldi senza alcun criterio? Perché si è disposti a polverizzare lo stipendio guadagnato con tanta fatica? Quali sono le leve emotive che rendono così popolare il gioco d’azzardo?

Dare risposta a tutte queste domande significa entrare in un territorio minato in cui le semplici aspettative individuali si intersecano con patologie vere e proprie che necessitano di un supporto psicologico importante.

Tuttavia, è possibile individuare delle costanti, una sorta di filo conduttore che accomuna tutti gli amanti del gioco d’azzardo.

Vediamo nel dettaglio questi elementi.

  • Amore per il rischio

Una delle principali ragioni per cui esiste il gioco d’azzardo è insita nella natura umana. Le persone si sentono particolarmente eccitate quando corrono dei rischi; le emozioni che provano trasforma una semplice scommessa in un crescendo di sensazioni “adrenaliche e euforiche” che prescindono dall’esito reale della giocata.

“Verranno estratti i miei numeri?”, “Segnerà la mia squadra?”, “Vinceremo finalmente il campionato?”

Il palinsesto dei giochi d’azzardo offre una tale varietà di premi e ricompense che chiunque può immaginare che la sua sia la scelta migliore, la più probabile, la più remunerativa, proprio quella che soddisferà ogni  desiderio. Allora è facile pensare che: “Con così tante opportunità, con queste probabilità, magari stasera potrei vincere 500€ …anzi no… domani 10.000€”.

Un sistema di remunerazione variabile come quello dei giochi d’azzardo fa sembrare logico un pensiero del genere quando non lo è assolutamente. Si crea così quel senso di attesa e di aspettativa, aumenta l’adrenalina e quel centrifugato di sensazioni che stordiscono e creano una dipendenza a tutti gli effetti.

  • Evasione dal quotidiano

La sala scommessa, il casinò, persino il retrobottega di un bar con le slot in penombra, possono diventare una postazione di fuga dalla vita di tutti i giorni, un luogo “mistico” dove tutto è emozione e dove tutto è possibile.

Varcata quella porta ci si sente come avvolti dalla bambagia. Ogni assillo quotidiano diventa quasi inesistente. Tutti i problemi finanziari che affollano la mente svaniscono come per magia per lasciare spazio ad una sensazione di infinite possibilità. È il luogo perfetto per la mente subcosciente, lì finalmente si diventa liberi da tutti i problemi. E con questa illusoria speranza si va avanti di giorno in giorno.

  • Un modo per socializzare

Ormai il gioco d’azzardo è largamente accettato dalla nostra società, la tv non fa che ricordarlo con continui spot pubblicitari. Quel “vietato ai minori di 18 anni” sembra quasi una burla o, peggio, una beffa, dato che giocare d’azzardo è diventato un tassello della nostra cultura.

Si inizia giovanissimi seguendo il genitore, lo zio, un cugino più grande, giocando a carte con i parenti, andando alla sala slot con gli amici oppure piazzando quella scommessa “sicura” insieme ai compagni all’uscita di scuola. Può sembrare strano, ma alcune persone frequentano luoghi dove si gioca d’azzardo alla ricerca di nuovi amici, lo considerano un posto ottimale dove ritrovarsi e socializzare. 

  • Il fascino dissoluto del gioco d’azzardo

Capita quasi ogni giorno di vedere in tv od ascoltare alla radio, pubblicità di nuovi giochi online, nuovi siti di scommesse e guarda caso vengono sempre trasmesse immagini sexy, eleganti, vincenti e di successo.

Le agenzie di marketing ed i media conoscono perfettamente quali leve emozionali utilizzare per attrarre le persone, sanno sfruttare magistralmente la psicologia del gioco con paillettes e lustrini imbellettando una realtà che invece è semplicemente molto squallida.

  • Mania di controllo e approcci scaramantici

Moltissimi giocatori d’azzardo credono di poter controllare gli esiti, di governare il palinsesto mediante dei semplici gesti scaramantici e allora vedi quelli che soffiano sui dadi prima di lanciarli, guardano il rigore di spalle, ascoltano la partita sempre nello stesso posto. Tutti rituali innocui ma che non modificano affatto l’esito di un determinato evento e, di certo, non ne aumentano le probabilità di successo.

La verità è che la convinzione di poter scommettere su qualcosa influenzandone l’esito con semplici gesti è molto comune. Ed è proprio questa illusione che spinge il giocatore a perseverare nel suo sforzo. Una volta ogni tanto la “scaramanzia” sarà a favore del giocatore e la sua illusione diverrà ancor più solida ed ancorata. Quell’unica volta in cui l’approccio scaramantico sortisce l’effetto voluto sarà sufficiente ad incentivare ulteriori puntate. Ovviamente, sarà l’ennessimo inizio di una lunga serie di sconfitte. Almeno fino alla prossima improbabile vincita.

  • La fissa della botta di culo

La maggior parte delle persone pensa al gioco d’azzardo come una proposta a basso rischio e ad alto rendimento. In realtà, è esattamente l’opposto: si corre un rischio molto elevato per una resa bassa, le probabilità giocano a favore del banco, sempre e comunque. Eppure, per il giocatore medio, le emozioni, l’eccitazione, il pensiero fisso del colpo grosso sono troppo seducenti a prescindere dalle probabilità di vincita.

Gli scommettitori incalliti pensano che diventare ricchi possa essere frutto di un singolo colpo di fortuna, che tutto possa accadere rapidamente perché se lo meritano, di dover essere premiati perché stavolta è il loro turno. “Dai, non si può solo perdere!”.

 

dadi-probabilità

In realtà, le probabilità che queste eventualità accadano sono quasi nulle. Malgrado ciò, si prosegue nella disperata ricerca della scorciatoia della felicità quando basterebbe una lunga, rilassata e tranquilla passeggiata verso la vincita, magari con un metodo, una strategia adeguata e tanto self control. Ma questa è un’altra storia e non di certo quella degli scommettitori compulsivi.

Come vedi gli elementi che incentivano le persone ad amare il gioco d’azzardo sono tanti. Quello che non passa inosservato è che in tutti questi fattori vi sia una componente emozionale non gestita.

Non è un discorso di metodo, di strategie, di probabilità, ma di emozioni adrenaliniche. Come se con il gioco d’azzardo si possa colmare quel vuoto interiore che si genera dal sapersi infelici della propria vita. Perché, diciamocelo chiaramente, il vero problema alla fine è proprio questo. Una grande, grandissima, incommensurabile insoddisfazione. Questo è il vero motivo per cui la gente ama il gioco d’azzardo.